
Come scegliere l’ago giusto per la tecnica shading nel trucco permanente
Come scegliere gli aghi per la tecnica di shading e sfumatura nel trucco permanente
La scelta dell’ago giusto nel trucco permanente è una delle decisioni più importanti che influenzano il risultato finale. In particolare, per la tecnica di shading (sfumatura, effetto pixel o powder brows), l’ago determina la morbidezza della transizione, la saturazione del colore e la salute della pelle durante e dopo il trattamento. L’articolo approfondisce le tipologie di aghi più usate, i diametri raccomandati e l’importanza dell’analisi della pelle prima della scelta definitiva.
Tipi di aghi per la tecnica shading
1. Round Shader (RS)
Gli aghi RS sono disposti in modo circolare ma con saldature meno compatte rispetto ai Round Liner. Questa struttura consente una distribuzione più morbida del pigmento, permettendo di realizzare sfumature leggere e progressive. Ideali per ottenere l’effetto ombreggiato, sono spesso utilizzati per sopracciglia effetto pixel o soft shading.
2. Magnum (M1, M2, RM)
Gli aghi Magnum hanno una disposizione in fila singola o doppia:
- M1 (Magnum standard) – disposti in linea, permettono di lavorare su ampie superfici, mantenendo una buona saturazione.
- M2 (Magnum a doppia fila sfalsata) – consentono una penetrazione più dolce, ideale per sfumature progressivamente degradanti.
- RM (Round Magnum) – la disposizione curva consente un contatto più omogeneo con la pelle, riducendo i traumi e facilitando il riempimento uniforme.
Sono spesso preferiti per trattamenti su labbra o sopracciglia spesse dove è necessaria una copertura ampia e morbida.
3. Flat (F)
Gli aghi Flat sono disposti in linea retta e sono principalmente usati per creare contorni netti o linee geometriche. Tuttavia, se usati con pressione controllata e movimento corretto, possono contribuire a una sfumatura con bordi definiti. Richiedono maggiore esperienza perché il rischio di saturazione eccessiva è più alto.
Scelta del diametro dell’ago (spessore)
Il diametro dell’ago influenza non solo la quantità di pigmento depositata, ma anche la profondità di penetrazione e il tipo di tratto:
- 0,25 mm – adatto per pelli sottili, delicate o disidratate. Garantisce una lavorazione precisa e delicata, riducendo il rischio di microtraumi.
- 0,30 mm – ideale per pelli normali, rappresenta un equilibrio perfetto tra delicatezza e copertura.
- 0,35 mm – indicato per pelli grasse, spesse o porose. La punta più robusta facilita l’inserimento del pigmento in modo stabile, evitando sbiadimenti rapidi.
In caso di pelle con basso turgore o molto rilassata (per esempio nelle clienti mature), è preferibile optare per diametri minori per evitare la diffusione del pigmento fuori area.
Come analizzare la pelle per scegliere l’ago
Ogni trattamento deve iniziare da un’attenta analisi della pelle:
- Pelle grassa e porosa: può respingere parte del pigmento, quindi serve un ago con maggiore penetrazione e una tecnica più compatta.
- Pelle secca e sottile: molto sensibile, richiede aghi più sottili e tecniche più leggere per evitare danni cutanei.
- Pelle normale o mista: si adatta facilmente alla maggior parte degli aghi, ma bisogna comunque osservare la reazione in fase di lavoro.
Sicurezza e qualità dell’ago
Utilizzare aghi sterili, monouso e professionali è una garanzia non solo per la riuscita estetica, ma anche per la salute del cliente. Aghi piegati, ruvidi o non centrati possono danneggiare la pelle, provocare sanguinamento e compromettere il risultato. Inoltre, un ago di bassa qualità può compromettere anche la macchinetta, causando vibrazioni irregolari e flusso di pigmento instabile.
Consigli pratici per il professionista
- Verificare sempre la confezione sterile prima di aprire l’ago.
- Se si lavora in tecnica powder, preferire aghi RS o RM con diametro tra 0,25 e 0,30 mm.
- Per lavori su labbra, valutare l’uso di aghi Magnum M2 o RM per coperture omogenee.
- Allenarsi su pelle sintetica per comprendere la differenza tra aghi, profondità e flusso del pigmento.
- Osservare la risposta della pelle durante i primi passaggi per decidere se modificare pressione o inclinazione.
Conclusione
La scelta dell’ago giusto è un’arte che richiede conoscenza tecnica e sensibilità verso la pelle del cliente. Non esiste un ago “universale” per tutte le situazioni: tutto dipende dalla tecnica, dalla pelle, dal tipo di pigmento e dalla macchinetta utilizzata. Investire nella formazione e nell’acquisto di strumenti professionali permette di ottenere risultati superiori, ridurre il numero di ritocchi e fidelizzare la clientela.
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